Assunta
(domenica 15 gennaio 2012)
Categoria: Affetto
IL NATALE ANTICO
22:40 del 15-01-2012Se volete fare la nanna come i bambini, mettetevi comodi che vi racconto una piccola pillolina della mia infanzia. Dovevo raccontarla a natale, ma strano ma vero, fra il pc che faceva schifo, fra che non ho più memoria, mi sono dimenticata-
Dunque:
Il Natale è sicuramente la festa più bella e più importante di tutto l'anno, è accumunato alla bontà, alla serenità, forse perchè associato allo stare in famiglia, ed alla gioia di dividere con i propri cari questa festività cristiana, che ricorda la nascita di Gesù Bambino che cade proprio il 25 dicembre. Ogni paese lo festeggia secondo la propria cultura e le proprie tradizioni. Ricordo i preparativi natalizi in Sicilia, con quanta allegria e quanta gioia ci si preparava al Natale. il papà modellava sopra di una tavola le montagne con della carta da pacco, spruzzava sopra poi una miscela di acqua e gesso e mentre si aspettava che si indurisse, noi piccoli andavamo a raccogliere per la campagna il bel muschio di un verde smeraldo che portavamo a casa e il papà pensava a distribuirlo sulle montagne di carta ormai indurite dal gesso. Con pazienza posizionava i pastori di creta, creava il laghetto, la grotta per accogliere il bambinello e quando il nostro presepe era ultimato, la mamma prendeva accordi con lo zampognaro che per un po di soldi, veniva in casa tutte le mattine vestito con il suo costume tipico, erano i giorni dell'avvento e davanti al presepe suonava la sua zampogna il maniera melodiosa e commovente, noi bambini stavamo a sentirlo estasiati e quando finiva la sua esibizione, dopo un buon bicchiere di vino andava in un'altra casa e noi piccoli lo accompagnavamo per un tratto di strada saltellandogli dietro felici. Il clima di festa era palpabile, si respirava nell'aria, erano giorni di allegria di cose semplici e poi la sera si giocava a carte o a tombola con i vicini di casa e per segnare i numeri ricordo usavamo i fagioli e tante volte la pastina. Ad ogni numero erano delle gran risate, perchè c'era sempre qualcuno che ad ogni uscita associava qualche cosa. 2 la festa dei maschi, 88 gli occhiali del papa, 90 paura, 17 la disgrazia di Peppeninu, 77 le gambe delle femmine, 47 morto che parla, 25 Natale, 69 come lo metti metti, ma quando arrivava il 23 "culo", noi piccoli cadevamo dalla sedia dal ridere, chissà perchè quella parola faceva scatenare in noi tanta ilarità, c'era un detto per tutti i numeri e i grandi facevano a gara a chi ne conosceva di più. Giorni indimenticabili e meravigliosi, in seguito, ci sono stati tanti altri Natali belli sereni, ma quelli passati in Sicilia non li scorderò mai più, li tengo racchiusi nel cuore..............................
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Francesco
(lunedì 16 gennaio 2012)
Bei tempi!!!! Mi ricordi la mia infanzia e, come dici tu, sono cose che rimangono rinchiuse nel cuore e nella mente per sempre.
Cosa si sono persi i giovani d'oggi non lo sapranno mai!!!!
Grazie Assunta di questa reminiscenza!
Cosa si sono persi i giovani d'oggi non lo sapranno mai!!!!
Grazie Assunta di questa reminiscenza!
mafalda
(lunedì 16 gennaio 2012)
E' vero , non lo sapranno mai , ma credo che non nascerà mai in loro il rimpianto di non aver gustato queste cose .Sono troppo presi dalla tecnologia , e non perderebbero mai una buona mezz'ora appresso a dei numeri, quando in quella mezz'ora nei loro video-giochi possono sconfiggere una decina di mostri e superare imprevisti di ogni sorta .Questo Natale ci abbiamo provato a far rivivere quei (per noi ) magici momenti della tombola ma ai miei nipotini (7e 8 anni ) che alla fine ci hanno accontentati a terminare una partita forse siamo sembrati patetici e inguaribili matusalemme, mentre noi ci siamo sentiti anni luce distanti dalla loro era .
dora
(lunedì 16 gennaio 2012)
Mi hai fatto ricordare quelle serate, intorno al tavolo, con mio padre che tirava sempre fuori i numeri delle nostre cartelle. Chissà perchè eravamo sempre noi bambini a fare tombola! E il mercante in fiera? Il 7 e mezzo? Il 23...me lo ricordo; anche noi sghignazzavamo quando usciva,..... ma il morto che parla, non era il 48? O mi sbaglio?? Ciao, buona serata.
Assunta
(lunedì 16 gennaio 2012)
22:47 del 16-01-2012
La mia mamma, cara Dora diceva sempre: 31 e 47 morto che parla, quindi penso che erano questi due numeri che si riferivano al morto che parlava, a parte che ogno libro smorfia alla sua maniera.
La mia mamma, cara Dora diceva sempre: 31 e 47 morto che parla, quindi penso che erano questi due numeri che si riferivano al morto che parlava, a parte che ogno libro smorfia alla sua maniera.
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